L’artrosi è una patologia cronica infiammatoria degenerativa evolutiva della cartilagine articolare ma che col tempo può coinvolgere anche le strutture limitrofe all’articolazione.Quando il paziente presenta dei sintomi generalmente si è già instaurato un danno articolare.E’ in aumento ed è molto subdola come patologia, in quanto nelle prime fasi il paziente ha dolore anche intenso ma saltuario,ovvero in determinati giorni sta bene senza problemi,in altri zoppica e ha dolore intenso improvvisamente senza traumi, ma sottovaluta il problema e non si reca dall’ortopedico fino a quando il dolore diventa costante e invalidante.Di artrosi non si muore, ma si vive male.
Qui di seguito potrai leggere tutte le informazioni riguardanti la presentazione tipica dell’artrosi del ginocchio e le soluzioni possibili.Se ti ritrovi in queste problematiche o vuoi capirne di più potrai contattarmi per fissare una visita ortopedica per cercare di risolvere insieme il tuo problema.
La causa più comune di dolore cronico al ginocchio che causa riduzione della sua funzionalità è l’artrosi.
Le cause principali sono:
La diagnosi di artrosi del ginocchio che può interessare tutta l’articolazione o solo una parte di essa,viene posta da un ortopedico specialista del ginocchio.
Per un corretto inquadramento diagnostico sono necessari.
Molto importante è stabilire il grado di usura dei capi articolari valutando il danno cartilagineo.Fondamentali sono anche l’età del paziente e la richiesta funzionale che necessita.
Il primo approccio è sempre conservativo e consiste in:
Nel caso in cui il trattamento conservativo non dovesse apportare un miglioramento significativo nella sintomatologia vi sono diverse strategie.
Quando vi è una difficoltà motoria e una sintomatologia severa che limita la vita quotidiana e relazionale dell’individuo ,nonostante una terapia conservativa ottimale.
In caso di deviazioni assiali degli arti in particolar modo nel ginocchio valgo cioè ad X ,è piu’ difficile ottimizzare il bilancio legamentoso in caso di protesi,per cui più tempo passa maggiore sarà la deformità e il rischio di instabilità legamentosa con conseguente aumento del tempo di recupero.
Fondamentalmente la sostituzione protesica del ginocchio si divide principalmente in:
La protesi monocompartimentale sostituisce solo una parte del ginocchio,ovvero la parte più usurata.
Fondamentale per questo tipo di indicazione è che non vi sia lesione legamentosa associata ,né un’usura degli altri distretti dell’articolazione o patologie cronico infiammatorie come l’artrite reumatoide.
La protesi monocompartimentale trova indicazione per la sostituzione mininvasiva:
La protesi totale del ginocchio è invece necessaria quando l’artrosi è diffusa in tutta l’articolazione.
Viene quindi sostituita la parte femorale e quella tibiale e se necessario si può protesizzare anche la rotula.Anche in questo caso con lo sviluppo dei design protesici sempre più moderni e mininvasivi è possibile un recupero ottimale in breve tempo anche nei pazienti più anziani.
Anche qui come per la protesi d’anca è in atto nel nostro Istituto il protocollo ERAS che prevede la dimissione del paziente dopo il recupero autonomo della deambulazione in pochi giorni,di solito 4-5.Il protocollo ERAS (“Enhanced Recovery After Surgery”, ovvero miglior recupero dopo un intervento chirurgico) è nato con l’obiettivo di garantire, dopo l’intervento, un recupero ottimale ed un ritorno precoce e sicuro alle attività quotidiane.
Il giorno dopo l’intervento o,in alcuni casi,il giorno stesso il paziente potrà deambulare con due stampelle e con l’aiuto dei fisioterapisti.Dovrà indossare delle calze elastiche antitromboemboliche per circa 30 giorni.
Al momento della dimissione verrà consegnata la lettera di dimissione con tutti i futuri controlli necessari,le indicazioni riabilitative e la terapia farmacologica da proseguire al proprio domicilio.
Si,esistono modelli protesici appositi nei soggetti con allergia dimostrata tramite test allergologici.
L’articolazione del ginocchio è quella sottoposta al maggior numero di traumatismi.L’attività sportiva o lavorativa possono causare distorsioni o fratture a carico di questo segmento.
Come esito si possono riscontrare lesioni a diverse componenti:
Il trauma può determinare la formazione di edema con sviluppo di:
In questi casi può essere necessario rivolgersi ad un chirurgo ortopedico specialista del ginocchio.
Il crociato anteriore ricopre due importanti funzioni: prevenire l’iperestensione del ginocchio e limitare l’intrarotazione della tibia.
Esso è pertanto fondamentale nel garantire la stabilità del ginocchio.
Gli sport più a rischio sono quelli di contatto,atterrare dopo un salto o dove il ginocchio è sottoposto a rotazioni importanti:
Valutazione clinica ed esame obiettivo da parte di un ortopedico specialista del ginocchio
Anamnesi del paziente sul meccanismo lesivo e se avverte instabilità.
RX del ginocchio per escludere eventuali fratture(è possibile avere dei segni indiretti di lesione).
RMN del ginocchio(non prima di tre settimane dal trauma).
Purtroppo si.Spesso si possono associare lesioni del menisco interno o esterno e dei legamenti collaterali.
Nei soggetti giovani o in coloro che praticano un’attività sportiva ad alta richiesta funzionale e in caso di instabilità quotidiana.
E’ un intervento ,che tramite l’innesto di tendini prelevati dal paziente stesso,consente la ricostruzione del neo-legamento.
I tendini maggiormente utilizzati sono:
L’intervento è effettuato in artroscopia con due piccole incisioni minori di 1 cm e una terza di circa 4 cm nel punto in cui si preleva il futuro innesto.
Si puo associare alla sutura dei menischi o alla meniscectomia parziale se quest’ultimi sono lesionati.Dura circa 1 ora e il giorno successivo il paziente può essere dimesso.
Il paziente deambulerà autonomamente con due stampelle e proseguirà al proprio domicilio la profilassi antitromboembolica per circa 30 giorni e gli esercizi che gli verranno mostrati durante il ricovero.
Molto importante è l’integrazione biologica del neo-legamento e il recupero del tono muscolare.
I tempi variano tra i 6/8 mesi dall’intervento.
Si,potenziando i muscoli che stabilizzano l’articolazione in soggetti anziani o che non necessitano di un’alta richiesta funzionale.
Si.In questo caso i tendini possono essere prelevati dall’altro arto o in caso di multiple lesioni legamentose possono essere utilizzati innesti da donatore.
Fortunatamente è soggetto a lesione molto meno rispetto al LCA.
Solitamente guarisce in maniera conservativa per cui riposo,fisioterapia sono spesso sufficienti per il recupero.
Nel caso di soggetti sportivi è comunque possibile eseguire una ricostruzione del LCP sempre tramite tecnica artroscopica con una riabilitazione e tempi di recupero analoghi al LCA.
Sono delle fibrocartilagini fondamentali per il movimento dell’articolazione.
Si dividono in menisco interno ed esterno.
Sono molto spesso lesionati in seguito ad un trauma o possono andare incontro a degenerazione con l’età.
Il paziente con lesione dei menischi avverte:
Anche qui sarà il chirurgo ortopedico specialista del ginocchio a valutare a seguito di un’accurata visita e valutazione della clinica, dell’esame obiettivo se necessario un trattamento conservativo o un intervento chirurgico in base al tipo di lesione, l’età del paziente e alle esigenze funzionali.
RMN del ginocchio.
Vi sono due possibilità:
La sutura sarà possibile se la parte lesionata è vicina alla zona vascolarizzata del ginocchio consentendono in seguito all’intervento la guarigione.In caso contrario sarà necessario asportare il frammento meniscale lesionato.
L’intervento solitamente è in Day Surgery per cui è possibile la dimissione in giornata.
Nel caso della meniscectomia il carico sarà consentito da subito con due stampelle.
Nel caso della sutura il paziente dovrà osservare qualche settimana di scarico sull’arto operato per consentire la guarigione e cicatrizzazione del menisco suturato.
In entrambi i casi il paziente dovrà proseguire fino alla ripresa totale del carico la profilassi antitromboembolica.
Sono un Chirurgo Ortopedico,specializzato in Protesi Mininvasiva di Anca e Ginocchio,Chirurgia di Revisione protesica e anche Casi di protesi complesse,svolgo la mia attività chirurgica presso l’IRCCS Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano(Centro Leader in Italia per la protesica di Anca e Ginocchio), ma visito anche in Calabria a Reggio Calabria,Amantea(Cosenza), Villa San Giovanni,In Sicilia a Messina,in Piemonte a Novara e in Emilia-Romagna(Piacenza).
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