Chirurigia Anca e Ginocchio

Revisione di protesi d’Anca o di Ginocchio

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Chirurgia Di Revisione Protesica

Revisione di protesi d’Anca o di Ginocchio

Il numero di protesi totale d’anca e di ginocchio impiantate aumenta in tutto il mondo come indicato dai Registri Nazionali e Internazionali.Sempre più pazienti giovani e attivi o molto esigenti si sottopongono all’intervento di Protesi d’Anca o di Ginocchio con ottimi risultati a lungo termine.Tuttavia, anche con un così grande successo, sono stati segnalati diversi fallimenti.

Di conseguenza anche le revisioni protesiche aumenteranno nel tempo,le quali però,richiedono un’attenzione maggiore e una certa praticità nell’eseguirle in quanto il rischio di complicanze è maggiore.

Varie complicanze sono possibili:

  • Osteolisi e mobilizzazione delle componenti,
  • ARMD (Adverse Reaction to Metal Debris),
  • Lussazione,
  • Infezioni,
  • Instabilità
  • Fratture periprotesiche,
  • Usura dell’inserto o rottura dello stesso,
  • Impingement delle componenti con le parti molli.

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Ho fatto una protesi di anca o di ginocchio, quando mi devo preoccupare?

Molto importante è la presenza di dolore.Solitamente la ripresa totale sia ha entro un anno dall’intervento.Se dovessero persistere dolori severi dopo 12 mesi dall’intervento è meglio recarsi da uno specialista ortopedico di anca e ginocchio per una valutazione.

In particolar modo le protesi di ginocchio anche se impiantate in maniera perfetta e senza problematiche rilevanti agli esami radiologici o ematici ,possono determinare dolore residuo in una percentuale variabile fino al 20% dei casi;ecco perchè bisogna valutare sempre bene informando il paziente che reintervenire sul ginocchio potrebbe addirittura peggiorare la situazione se non si ritrova una causa certa del dolore.

Le infezioni possono presentarsi dopo diversi anni dall’intervento?

Purtroppo si. L’infezione periprotesica nonostante tutte le procedure di sterilità in sala operatoria e di profilassi antibiotica è un problema che si può presentare sia entro le prime settimane che ad anni di distanza in particolar modo nel paziente anziano,obeso,con policomorbidità o nel paziente già operato.

Se precoce(5-10 settimane dall’intervento) è possibile sostituire solo le parti modulari delle protesi come l’Inserto o la testina femorale lasciando la protesi in sede,procedura definita DAIR(acronimo inglese che sta per: debridement, antibiotics and implant retention, vale a dire: pulizia chirurgica e lavaggio articolare, terapia antibiotica sulla base dell’antibiogramma ottenuto, mantenendo in sede la protesi e cambiando solo le parti modulari).

Se è un’infezione tardiva(mesi o anni) molto spesso è necessario sostituire la protesi con un’altra, generalmente da revisione.Quest’ultima procedura in base a determinati fattori può essere effettuato in due fasi con l’inserimento dapprima di uno spaziatore antibiotato che rilascia antibiotico al posto della protesi e dopo qualche mese ,se l’infezione è estinta, si può procedere al reimpianto(TWO STAGE PROCEDURE).

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In casi più selezionati(fondamentale è conoscere il germe responsabile) è possibile rimuovere la protesi infetta e reimpiantarne un’altra con un solo intervento(ONE STAGE PROCEDURE).

Quali sono i sintomi di una protesi infetta?

Sono possibili diversi segni/sintomi:

  • Dolore
  • Arrossamento ferita
  • Fistola
  • Fuoriuscita di pus
  • Febbre

Che esami servono per la diagnosi?

Possono servire sia esami radiologici che ematici:

  • RX
  • TAC
  • RMN (Tecnica MARS se possibile)
  • Scintigrafia trifasica o con Leucociti marcati
  • Ves,PCR(esami ematici)
  • Artrocentesi con esame colturale ed antibiogramma.
  • Dosaggio ematico ioni metallo (cromo, cobalto) in caso di metallosi o di protesi metallo-metallo.

Ho fatto la protesi da molti anni e sto bene, devo fare dei controlli?

Si. Controlli periodici annuali da un ortopedico specialista di anca e ginocchio.

Questo è consigliato perché è possibile avere dei segni radiografici ancora prima che clinici che ci indicano che la protesi potrebbe avere dei problemi in futuro legati ad esempio ad un’osteolisi o usura dei materiali.

In questo caso è possibile effettuare degli interventi precoci di sostituzione solo delle parti modulari evitando la comparsa di sintomi o il riassorbimento osseo.

Mantenere il patrimonio osseo è fondamentale(Bone Stock)sia per la stabilità della protesi che per un’eventuale revisione.In caso di lussazione o mobilizzazione è necessario comprenderne la causa ed utilizzare degli impianti di ultima generazione rispettosi dei tessuti conservando il bone stock il più possibile.Qui di seguito puoi leggere la mia pubblicazione scientifica riguardante le revisioni della protesi d’anca con risparmio del patrimonio osseo con la tecnica da me utilizzata in base all’osso residuo.Pubblicazione revisione protesi anca.

Le revisioni hanno un rischio maggiore di complicanze rispetto ai primi impianti ,per questo è necessario affidarsi a chirurghi ortopedici specialisti di anca e ginocchio che effettuano questi interventi in centri specializzati di riferimento ad alto flusso.

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